Lùnapop

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I Lùnapop nascono dalle ceneri dei “Senza filtro”, band formata negli anni novanta da Cesare Cremonini, Gabriele Gallassi, Alessandro De Simone, Lorenzo Benedetti e Andrea Furlanetto. Nel 1997 avvenne l’incontro con il produttore Walter Mameli e col promoter manager Marco Stanzani. Nel marzo del 1999, il chitarrista Lorenzo Benedetti fu sostituito da Michele Giuliani, mentre al basso arrivò Nicola “Ballo” Balestri, al posto di Andrea Furlanetto. Il gruppo cambiò nome e nacquero, ufficialmente, i Lùnapop.

In quell’anno il gruppo vince il premio della categoria Nuovi Talenti della decima edizione del Festival di San Marino con il provino di Qualcosa di grande[1], e viene notato da una piccola casa discografica indipendente di Roma, la neonata Universo. Questo permette loro di pubblicare il primo singolo, 50 Special, che approda al primo posto della classifica dei singoli più venduti in Italia, restandoci per 5 settimane. Inoltre arriva anche il primo disco di platino, grazie alle oltre 100.000 copie vendute[2].

Sulla scia di tale successo, il gruppo inizia a lavorare al suo album di debutto, che viene registrato nel Tam Tam Studio di Cesena, tra l’agosto e il settembre del 1999. Anticipato dal singolo Un giorno migliore, divenuto poi disco d’oro per le oltre 25.000 copie vendute,[3] …Squérez? viene pubblicato il 30 novembre. Il titolo del disco, nel gergo privato del gruppo, significa semplicemente “merda”, espressione beneagurante usata nel mondo dello spettacolo.[4] Nel gennaio del 2000 l’album entra nella top 10 della classifica degli album più venduti in Italia. Vi rimarrà per mesi, fino a giugno, quando salirà al numero uno in classifica e vi rimarrà per 13 settimane consecutive,[5] dominando l’estate e confermandosi poi l’album italiano più venduto dell’anno.[2] Seguono altri riconoscimenti ufficiali per il gruppo: rivelazione dell’anno al Premio Italiano della Musica,[6] il Telegatto (sempre come Rivelazione dell’anno),[7] e il Premio Lunezia per Un giorno migliore.[8] Il 4 aprile 2000 le radio iniziano a programmare il terzo singolo estratto dall’album, Qualcosa di grande (la canzone che aveva dato ai Lùnapop la vittoria del Festival di San Marino), che trascinerà il gruppo alla vittoria del Festivalbar 2000.[7]

Il 2 settembre dello stesso anno il gruppo parte per un tour di una decina di date negli stadi, che tocca tra gli altri il San Vito di Cosenza, il San Nicola di Bari, il Friuli di Udine, il Luigi Ferraris di Genova e il Dall’Ara di Bologna, che segna il ritorno a casa della band.[9] Seguirà un’altra tournée nei palazzetti, partita il 10 novembre dal PalaStampa di Torino, tutto esaurito.[10] L’ultima data del tour al Palalottomatica di Roma verrà trasmessa in diretta in prima serata su Rai Due. La band si esibisce nuovamente nella notte di Capodanno, a Cagliari, di fronte a una folla di circa 80.000 spettatori.[11]

A dicembre del 2000, per festeggiare il primo compleanno di …Squérez?, viene pubblicato il doppio cd intitolato …Squérez? Special 2000, che contiene i due inediti la “Fiera dei Sogni” e “Walter ogni sabato è in trip“, oltre ad alcune versioni live dei brani. Dal gennaio 2001, i Lùnapop sbarcano in Spagna, dove “50 special” diventa “Vespa Especial“, ottenendo anche qui buon successo e anticipando una nuova uscita di …Squèrez? pubblicato in parte in italiano e in parte in spagnolo.

Il 5 febbraio 2001, alla prima edizione degli Italian Music Awards, i Lùnapop con 7 nomination, cioè in tutte le categorie, vincono 4 premi assegnati dalla FIMI: Miglior band, Miglior rivelazione, Miglior album e Miglior singolo con Qualcosa di grande.[12][13] In breve, i Lùnapop sono quindi passati da perfetti esordienti a fenomeno ormai consolidato e riconosciuto. Il tutto seguendo un percorso non classico, quasi spontaneo, ma evidentemente vincente e di facile comprensione. Secondo molti il successo del gruppo non stava nella sua giovanissima età (in media meno di 20 anni), come si potrebbe erroneamente e troppo semplicisticamente pensare, ma nella sua naturalezza nel trattare argomenti e sentimenti in cui molti giovani potevano identificarsi. Il successo è confermato anche dal traguardo di un milione e mezzo di copie vendute in Italia da …Squérez?,[14] che continua a vendere molto anche a più di un anno dalla sua pubblicazione, grazie soprattutto al successo di Cesare come testimonial degli spot televisivi della TIM, accompagnati dalle note di Vorrei, da subito entrata spontaneamente nelle programmazioni radiofoniche e tra i brani più richiesti. Il gruppo compone inoltre la sigla di apertura della sitcom Via Zanardi, 33, “Donne in perizoma“, in cui Cesare e gli altri componenti si rendono protagonisti di qualche apparizione speciale.

L’estate di quell’anno vede la band tornare al Festivalbar dove propone l’ultimo singolo Resta con me, completamente riscritto e re-interpretato rispetto alla versione dell’album appositamente per la manifestazione estiva. La finale del programma all’Arena di Verona, il 13 settembre, sarà l’ultima apparizione pubblica dei Lùnapop.

Nel frattempo Cesare si cimenta nel ruolo di attore (già sperimentato in due episodi della sitcom Via Zanardi, 33), recitando da protagonista nel film Un amore perfetto, al fianco di Martina Stella.

Nei mesi successivi, all’interno del gruppo si crea una spaccatura, che vede da una parte Cesare Cremonini e Ballo, contrapposti agli altri membri del gruppo. La band si divide e i vari membri prendono strade diverse. Cesare Cremonini, seguito dal bassista Ballo, intraprende quasi immediatamente una carriera solista, che otterrà un grande successo di pubblico.

Degli altri componenti non si sa più nulla fino al 2008, quando Alessandro De Simone, Gabriele Gallassi e Andrea Capoti formano il gruppo Liberpool ed escono con il loro primo album intitolato LP, sotto l’etichetta Superpartes.[15]

MacGyver

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MacGyver è una popolare serie televisiva di avventura degli anni ottanta creata da Lee David Zlotoff e interpretata da Richard Dean Anderson, che interpreta l’ingegnoso agente segreto Angus MacGyver. Il telefilm è andato in onda negli Stati Uniti per sette stagioni, dal 1985 al 1992, ed ha ottenuto grande successo anche in Italia, trasmesso per la prima volta su Italia 1, ogni mercoledì sera in prima serata nel 1986, inserito successivamente in programmazione quotidiana nelle fasce orarie pomeridiane, dal 1988 sino al 1992.

Dopo la conclusione della serie sono stati girati due film: MacGyver – Il tesoro di Atlantide e MacGyver – Il giorno del giudizio, mandati entrambi in onda solo sul piccolo schermo sul canale ABC e giunti in Italia nel 1994 sempre su Italia 1. La serie televisiva è stata poi replicata più volte su vari canali, tra i quali Italia 1, Rete4, La7, Duel TV, AXN e Fox Retro. La collezione delle sette stagioni è reperibile in sette cofanetti dvd. In alternativa in Regno Unito si può trovare un cofanetto contenente tutte le sette stagioni più i due film in un box con traccia audio italiana.

What’s My Age Again?

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“I took her out. It was a Friday night
I wore cologne to get the feeling right
We started making out, and she took off my pants
But then I turned on the TV

And that’s about the time she walked away from me
Nobody likes you when you’re 23
And are still more amused by TV shows
What the hell is ADD?

My friends say I should act my age
What’s my age again?
What’s my age again?

Then later on, on the drive home
I called her mom from a pay phone
I said I was the cops, and your husband’s in jail
This state looks down on sodomy

And that’s about the time that bitch hung up on me
Nobody likes you when you’re 23
And are still more amused by prank phone calls
What the hell is Call ID?

My friends say I should act my age
What’s my age again?
What’s my age again?

And that’s about the time she walked away from me
Nobody likes you when you’re 23
And you still act like you’re in freshman year
What the hell is wrong with me?

My friends say I should act my age
What’s my age again?
What’s my age again?

That’s about the time that she broke up with me
No one should take themselves so seriously
With many years ahead to fall in line
Why would you wish that on me?
I never wanna act my age
What’s my age again?
What’s my age again?

What’s my age again?”

Lene Marlin

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Lene Marlin Pedersen (Tromsø, 17 agosto 1980) è una cantante, musicista e compositrice norvegese.

Ha debuttato nel 1998 riscuotendo un grande successo con il singolo Unforgivable Sinner, inserito nel suo album di debutto Playing My Game, di grande successo in Europa nel 1999 grazie anche ad altri singoli come Sitting Down Here e Where I’m Headed.

Ha ripetuto il successo del primo disco, seppure con risultati lievemente minori, pubblicando il suo secondo album, Another Day, supportato dall’omonimo singolo, da You Weren’t There e da Sorry. Minor successo ha invece ottenuto con il successivo Lost in a Moment, con il quale comunque si è fatta conoscere nel continente asiatico.

Con il suo quarto disco, Twist the Truth, del 2009, ha riscosso un discreto successo in Norvegia.

Il rompiscatole

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Steven, cacciato di casa dalla sua compagna Robin a causa dei loro problemi di coppia, va ad abitare in un nuovo appartamento. Nella nuova casa manca la tv via cavo, Steven chiama quindi la compagnia che gli manda Chip, il tecnico installatore.

Chip installa il servizio e si mostra un po’ invadente cercando di diventare amico di Steven e costringendolo a diverse uscite insieme divenendo una presenza asfissiante per Steven che, non sopportandolo più, decide di chiudere quella nuova amicizia. Chip, da amico invadente, diventa il peggior nemico di Steven, lo fa arrestare, gli fa perdere il lavoro e la faccia davanti ai familiari.

Mission to Mars

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Nell’anno 2020 viene messa in atto la prima missione spaziale umana per il pianeta Marte. Dopo l’atterraggio della nave Marte 1, comandata da Luke Graham e i colleghi Nicholas Willis, Sergei Kirov e Renée Coté, la squadra scopre una formazione cristallina presso una montagna nella regione di Cydonia. Dopo aver raccolto ed inviato alcuni campioni alla stazione spaziale circolare World Space Station, uno strano rumore inizia ad interferire con i loro sistemi di comunicazione. Nel tentativo di scoprirne l’origine, decidono di puntare il radar verso la montagna, ma all’improvviso un gigantesco tornado di sabbia si forma davanti a loro e li uccide brutalmente. Terminata la tempesta, la montagna rivela di avere la forma di un enorme volto umanoide.

Luke, l’unico sopravvissuto al disastro, invia una richiesta di aiuto al satellite orbitante R.E.M.O. e la World Space Station organizza in risposta una spedizione di salvataggio. La seconda squadra, composta dal Comandante Woody Blake, sua moglie Terri Fisher, Phil Ohlmyer e Jim McConnell, s’imbarca sulla navetta Marte 2 e parte dalla stazione per atterrare sul pianeta rosso. Proprio in prossimità dell’orbita marziana, la nave viene bombardata da uno sciame di micrometeoriti che, colpendola, causa una depressurizzazione della stiva, rendendo la struttura pericolosa da manovrare. La squadra decide di abbandonare la navetta, ormai destinata a cadere sul pianeta, usando l’energia residua dei loro jet pack per raggiungere il R.E.M.O. Purtroppo, durante la pericolosa manovra, Woody manca l’aggancio con il satellite e, rimasto senza carburante, si abbandona al destino di precipitare verso l’atmosfera marziana, sacrificandosi per il bene del gruppo. Terri, nel tentativo di salvarlo, si distacca dal gruppo e si lancia verso di lui, ma Woody, per impedire che anche lei sprechi il carburante del jet pack, si uccide esponendosi al vuoto spaziale levandosi il casco della propria tuta.

Giunti sulla superficie di Marte con il satellite R.E.M.O, i tre astronauti superstiti raggiungono l’accampamento ossigenato terrestre e qui trovano Luke ancora vivo, benché inizialmente scosso per via dell’inaspettato incontro. Luke mostra loro i suoi studi sul misterioso incidente di un anno prima ed insieme scoprono che il suono misterioso proveniva dal volto gigante. Interpretato al computer il suono è in realtà la codifica di un modello di DNA simile a quello umano, tranne che per alcuni cromosomi mancanti. Jim intuisce che in realtà si tratta di un test volto ad accertare che siano degli esseri umani a rispondere al messaggio, e di conseguenza che la prima trasmissione in direzione del volto venne considerata una minaccia: tramite il Rover gli astronauti riescono ad inviare un impulso radio con la “risposta” al presunto test. Improvvisamente nel volto colossale si apre una porta da cui proviene una forte luce: la tesi di Jim era corretta, e la risposta inviata era giusta.

Jim, Terri e Luke indossano le loro tute e si recano presso il misterioso portale, dopo aver fissato un conto alla rovescia con Phil al termine del quale egli sarebbe ripartito in direzione della Terra con o senza di loro. Così i tre astronauti entrano nel portale di luce e si ritrovano in un immenso salone bianco dove, contrariamente alle aspettative, trovano ossigeno e pressione compatibili con la Terra, potendo così togliersi il casco e respirare normalmente. Si apre a questo punto un secondo portale orizzontale, nero, e dopo esserci entrati raggiungono una sala che proietta un ologramma del Sistema solare che raffigura Marte nelle sue condizioni originali di pianeta simile alla Terra, con mari e continenti: ad un certo punto della sua storia fu colpito da un gigantesco meteorite, perdendo la sua atmosfera e trasformandosi così in un deserto arido, freddo, inadatto alla vita. Successivamente appare l’ologramma di un Marziano, alto, maestoso, triste, che mostra loro come in seguito alla caduta del meteorite gli abitanti del pianeta dovettero abbandonare l’ormai moribondo Marte per dirigersi verso un’altra galassia. In questa fuga, inviarono il loro DNA sul primordiale pianeta Terra, fino a quel momento ancora senza vita, e attraverso l’evoluzione tale patrimonio genetico si trasferì agli esseri umani.

A questo punto l’equipaggio si prepara a tornare da Phil per partire prima che il conto alla rovescia termini, ma Jim decide di non seguirli, salendo su un’astronave lasciata dai Marziani affinché uno di loro potesse raggiungerli nell’altra galassia. Terri, Luke e Phil ripartono da Marte, osservando Jim sfrecciare nello spazio per raggiungere i precursori dell’umanità.

Interstella 5555

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Nella metropoli di un pianeta situato in una galassia sconosciuta e abitato da esseri simili agli umani ma dalla pelle blu, si sta esibendo in concerto una band composta da quattro musicisti.

Mentre tutta la città è coinvolta ed intenta a seguire l’evento, un’astronave poco distante capta la musica proveniente dal concerto. L’astronave entra quindi nell’atmosfera del pianeta ed invia un commando di personaggi mascherati i quali, tramite un gas narcotizzante, addormentano le forze di sicurezza preposte alla vigilanza del pianeta, il pubblico del concerto e tre dei quattro musicisti; il chitarrista del gruppo tenta infatti la fuga, ma viene presto catturato. Il commando rapisce i quattro musicisti i quali vengono trasferiti nell’astronave assieme ai loro strumenti e portati al cospetto di un misterioso individuo; uno degli addetti alla sicurezza, dopo essersi ripreso, lancia un SOS ad un’astronave dalla forma di chitarra elettrica, il cui occupante è intento a pulirne gli esterni.

Il pilota dell’astronave, che è un grande fan del gruppo alieno (oltre che un appartenente alla loro stessa specie), sogna beato una storia d’amore con il membro femminile del gruppo, quando è interrotto dalla sirena d’allarme. Il giovane riceve notizia dell’accaduto da colui che gli aveva inviato l’SOS, rintraccia l’astronave dei rapitori e la insegue fino all’interno di un misterioso passaggio interdimensionale. Questo passaggio conduce direttamente allo spazio esterno del pianeta Terra, e nell’attraversarne l’atmosfera l’UFO si mimetizza assumendo l’aspetto di un aereo di linea per non destare sospetti. Il viaggio nell’iperspazio ha però causato danni all’astronave-chitarra del nostro eroe, che precipita nel mezzo di una fitta giungla schiantandosi.

Intanto, nella base segreta sulla Terra del misterioso nemico, i quattro alieni attraverso complesse procedure vengono “trasformati” in modo da apparire umani da alcuni macchinari, i quali provvedono anche a fare loro il lavaggio del cervello cancellando i loro ricordi della vita sul loro pianeta e sostituendoli con altri più consoni alla loro nuova identità di terrestri. Inoltre, ciascuno di essi viene fornito di un paio di occhiali dotato di un microchip che li pone sotto il controllo del “cattivo”. Da qui inizia la loro scalata al successo: ribattezzati Crescendolls (che è anche il titolo di una traccia dell’album), i musicisti, grazie a un contratto stipulato con un produttore discografico da parte del misterioso individuo (dall’aspetto di un signore di mezz’età), diventano presto delle celebrità mondiali, con i nomi di Arpegius (il chitarrista), Stella (la bassista), Baryl (il batterista) e Octave (il tastierista e cantante). I Crescendolls si preparano ad affrontare il loro primo concerto in diretta mondiale, in uno stadio gremito di gente quando una figura coperta da un mantello, nel bel mezzo dell’esibizione, si catapulta sul palco e libera tre dei membri dall’effetto ipnotico dei chip (senza però restituire loro i ricordi della loro precedente vita): si tratta di Shep, il giovane alieno che aveva tentato in precedenza di salvarli.

Octave, Baryl e Arpegius scappano su un furgone guidato da Shep, il quale però viene ferito da un colpo di proiettile sparato dalle guardie del corpo del “cattivo” (che sono in realtà androidi, come si può notare quando la loro macchina va a schiantarsi contro un TIR); Stella tuttavia è ancora nelle grinfie del suo rapitore, che la porta alla cerimonia di premiazione dell’artista dell’anno. I Crescendolls vincono il disco d’oro, per la gioia del “cattivo”, ma Baryl, che aveva seguito la cerimonia travestito da fotoreporter, riesce a liberare Stella dal condizionamento del microchip e a farla fuggire insieme agli altri.

Il gruppo trova rifugio in un magazzino merci, ma Shep è stato ferito mortalmente da una delle guardie del corpo dell’uomo misterioso. Consapevole di non avere molto tempo per vivere, Shep, innamorato di Stella, la trasporta dentro alla sua mente, facendo un viaggio insieme in un mondo fantastico, dichiarandole infine quello che prova per lei. A bordo del furgone, i Crescendolls, passano per una campagna e seppelliscono Shep ai piedi di un albero vicino al mare ricoprendolo di fiori bianchi. In quel momento davanti al gruppo, compare Shep divenuto spirito che li saluta, per poi volare via. Il gruppo decide infine di dirigersi presso la località che Stella ha scoperto grazie a un biglietto trovato casualmente nella suite del suo rapitore: Darkwood Manor.

Darkwood Manor è un castello apparentemente abbandonato in cui i quattro trovano tutte le risposte alle loro domande, sotto forma di un libro chiamato Veridis Quo (che è anche il titolo di una delle canzoni dell’album): il “cattivo” si chiama Earl de Darkwood ed è il nipote del precedente proprietario del castello, un alchimista che attraverso alcuni esperimenti ha reso probabilmente immortale il nipote. Tuttavia a causa di una meteora che si schianta sul castello l’intera famiglia perde la vita, ad eccezione di Darkwood che sopravvive grazie alla sua immortalità.

Darkwood nel corso dei secoli ha scoperto il passaggio interdimensionale che collega la Terra ad un’altra galassia continuando a rapire cantanti extraterrestri di vari pianeti e farne star della musica, per ottenere dischi d’oro, parte integrante di un rituale attraverso cui poter conquistare il mondo. L’ultimo disco di cui ha bisogno per completare il rituale è quello che ha ricevuto dal gruppo musicale: il numero 5555 (come nel titolo del film). I quattro scoprono anche che le loro memorie non sono state rimosse del tutto, ma risiedono all’interno di alcuni dischetti. In quel momento Darkwood gli tende una trappola e i quattro vengono catturati dalle sue guardie che si rivelano essere dei cyborg. Il gruppo musicale viene scortato nei sotterranei del castello in una stanza piena dei dischi d’oro musicali. Darkwood fa legare stella alla colonna al centro della caverna pronto a sacrificarla per dare via al rituale per conquistare il mondo Arpegius, Baryl e Octave riuscendo a rubare le armi delle guardie, le distruggono. nella lotta furibonda che segue, Darkwood cade in crepaccio pieno di magma insieme ai suoi servi. Mentre il castello è prossimo a crollare, il gruppo riesce a salvare Stella e a scappare prima di sprofondare. Arpegius, Baryl, Octave e Stella fanno ritorno in città, alla casa discografica dove prima suonavano sotto il controllo di Darkwood per recuperare i dischi della memoria, nascosti nella scatola dove hanno suonato la prima volta. Octave travestito da addetto alle pulizie riesce ad entrare e a recuperare i dischi, facendo scattare accidentalmente l’allarme viene scoperto dalle guardie di sorveglianza che lo colpiscono con i paralizzatori, che gli fanno tornare la pelle di colore azzurro. Il manager del gruppo interviene portando Octave in ospedale. Tramite i dischi i membri del governo scoprono i segreti di Darkwood e del passaggio fra le galassie. Mostrando al gruppo i dischi di memoria essi riescono a ricordare infine ogni cosa. Il gruppo musicale alieno svela infine la loro reale identità al mondo intero. I terrestri nonostante ciò, non smettono di amarli ed esultano che essi si siano salvati.

Vengono infine aiutati dagli scienziati terrestri, che approntano un piano per farli tornare nella propria galassia di origine. Prima della partenza salutano l’umanità stringendo la mano ai governanti mondiali e dal loro manager della casa discografica con cui lavoravano prima sotto il controllo Darkwood che li ha salvati dal pericolo di essere inizialmente arrestati. Il gruppo musicale alieno parte per lo spazio sotto gli occhi dell’umanità che li saluta con esultanza, nella speranza che un giorno essi ritornino a suonare. Durante il viaggio, il gruppo viene inseguito dallo spirito maligno di Darkwood sopravvissuto all’esplosione del castello che li attacca. A trarre in salvo il gruppo è lo spirito di Shep che blocca Darkwood e lo porta via con sé.

Il gruppo torna infine sul suo pianeta d’origine che li acclama per essere tornati sani e salvi. Per risollevare il morale di Stella, triste per la morte di Shep, Arpegius, Baryl e Octave la incoraggiano a suonare insieme a loro. Il gruppo inizia un grande concerto, che viene intercettato dai satelliti terrestri mostrandoli sugli schermi di tutto il mondo, e i popoli dei due mondi iniziano a ballare insieme. sul pianeta terra, guerre e conflitti cessano, la musica del gruppo alieno ha portato infine la pace. Sul pianeta alieno intanto viene edificato nella piazza, una statua raffigurato Shep riconosciuto come un eroe per avere salvato il gruppo musicale.

L’ultimo brano termina svelando che, in realtà, tutta l’intera avventura non è stata altro che il film di un bambino che si è addormentato ascoltando il vinile dell’album che fa da colonna sonora.

Renegade

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Reno Raines è un sergente di polizia che lavora a San Diego e viene chiamato dal suo amico Harry Wells, procuratore di Bay City, per indagare su alcuni agenti corrotti in quella città. Trasferitosi, Reno raccoglie prove contro l’agente Burrell e ne parla con Harry ed il tenente locale “Dutch” Dixon, senza sapere che è anch’egli corrotto. Dixon e Burrell fanno evadere un criminale affinché uccida Reno, ma l’attentato fallisce; Dixon elimina allora Burrell incolpando Reno, per farlo uccidere appena sarà in prigione. Tuttavia il cacciatore di taglie “Bobby” Sixkiller, assunto da Dixon, si convince dell’innocenza di Reno e rifiuta di consegnarlo, assumendolo invece come socio. Cambiata identità, assumendo lo pseudonimo di “Vince Black”, Reno lavora quindi come cacciatore di taglie, cercando nel frattempo di dimostrare la sua innocenza. La serie si interrompe prima che ciò avvenga; nell’ultimo episodio Dixon sfugge all’arresto e diviene egli stesso ricercato, inseguito da Reno e Bobby.

Kiss Me

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Kiss me out of the bearded barley
Nightly, beside the green, green grass
Swing, swing, swing the spinning step
You wear those shoes and I will wear that dress.

[Chorus:]
Oh, kiss me beneath the milky twilight
Lead me out on the moonlit floor
Lift your open hand
Strike up the band and make the fireflies dance
Silver moon’s sparkling
So kiss me

Kiss me down by the broken tree house
Swing me upon its hanging tire
Bring, bring, bring your flowered hat
We’ll take the trail marked on your father’s map

[Chorus (repeat)]